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UN PUNTO DI SVOLTA
PER LA VALIDAZIONE SCIENTIFICA
DELLA CRISTALLIZZAZIONE SENSIBILE
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di MAURIZIO PERUZZI e EMANUELA LOZZA |
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La Cristallizzazione Sensibile di Pfeiffer è sempre stata
considerata con sospetto, da parte della scienza
accademica, per un suo limite intrinseco: l'estrema difficoltà
di ricavarne dati numerici confrontabili e analizzabili con
metodo matematico-statistico e quindi l'impossibilità di
ricavarne dati cosiddetti "oggettivi". Benchè le forme
di Cristallizzazione Sensibile siano del tutto riproducibili a
qualsiasi distanza di tempo e di luogo, come dimostra la quasi
sconfinata bibliografia pubblicata nell'arco di un secolo e
siano spesso del tutto evidenti nel loro significato, di fatto
chiunque come noi si sia trovato a presentarle e a commentarle è
sempre stato costretto a "mostrarle", a far vedere le immagini
al suo pubblico, a richiedere agli osservatori la conferma
"visiva" dei risultati e non ha mai potuto offrire risultati
numerici rigorosi, non ha mai potuto quindi "dimostrare" i
propri assunti con i criteri in uso nella comunità scientifica
contemporanea, ingenerando inoltre un sospetto sempre più
diffuso (e scientificamente infamante) di "soggettivismo". La
difficoltà di un'analisi matematico-geometrica delle immagini di
Cristallizzazione Sensibile è dovuta al numero praticamente
sconfinato di elementi in gioco (cristalli): di fatto in
un'immagine come quella in fig. 1 il conteggio sistematico del
numero e della lunghezza delle formazioni principali
(ramificazioni) e secondarie (diramazioni), la misurazione dei
loro angoli di incidenza così come la valutazione della loro
distribuzione nello spazio della cristallizzazione risultano
umanamente irrealizzabili e ciò nonostante l'impegno profuso da
centinaia di ricercatori in tutta Europa, fin dai tempi di
Pfeiffer, armati soltanto di santa pazienza e di una lente di
ingrandimento. Mancava inoltre, ai rari e scarsi risultati che
si riuscivano ad ottenere, un "ratio" matematica, capace di
inserire i dati rilevati in un sistema teorico coerente, una
geometria specifica capace di comprendere sia i particolari che
l'insieme. Mancava infine una reale "volontà politica" (volontà
di rigore scientifico!) da parte dell'ambiente culturale
biodinamico-steineriano che favorisse e sostenesse questo
particolare aspetto della ricerca e la sua ricerca di dati
oggettivi e dimostrabili, privilegiando invece una sempre più
impetuosa e devastante deriva "mistica" del movimento agricolo e
del metodo bio-dinamico. Negli anni in cui la nostra
Associazione si è occupati della Cristallizzazione Sensibile con
i mezzi ed i criteri di sempre, nell'universo mondo della
scienza e della tecnologia si sono verificati grandi e
importanti rivolgimenti che hanno reso possibile affrontare la
nostra tematica così complessa con strumenti culturali e tecnici
del tutto nuovi. Sul piano matematico-culturale si è sviluppata,
a partire dagli anni settanta, la teoria dei frattali - che si
dimostrerà estremamente efficacie nella descrizione della
geometria delle nostre cristallizzazioni - mentre sul piano
tecnologico si sono realizzati sistemi tecnico-informatici
estremamente raffinati (ed estremamente economici) che ci
consentono oggi da una parte una misurazione completa delle
nostre figure con un solo "clic", dall'altra un'elaborazione
accurata e istantanea di calcoli prima del tutto impensabili.
Abbiamo impiegato oltre vent'anni a raccogliere l'attrezzatura
informatica e il complesso di conoscenze dirette e indirette
sufficienti ad applicarla alle cristallizzazioni ma oggi, con il
lavoro che qui pubblichiamo, possiamo dire di aver finalmente
superato l'ostacolo e dimostrato che la Cristallizzazione
Sensibile è una metodologia scientifica di dignità pari a
qualunque altra, i suoi risultati sono rigorosi e oggettivi, la
sua interpretazione comprensibile e condivisibile da chiunque
l'affronti con lo stesso grado di correttezza.
Cristallizzazione Sensibile dell'estratto di Copaiba Il
fenomeno della Cristallizzazione Sensibile è descritto per la
prima volta da E. Pfeiffer negli anni '30 del secolo scorso come
la capacità delle sostanze di origine organica di influenzare la
crescita e la disposizione spaziale dei sali inorganici in modo
specifico e riproducibile. La presenza di un estratto organico
in una soluzione di sale inorganico provoca un'evidente
variazione nella morfologia dei cristalli, una volta che il
solvente sia evaporato, sia a livello dei singoli individui
cristallini, sia negli aggregati cristallini complessi. Alcuni
significativi esempi sono osservabili nel sito
www.cristallizzazione.it alla pagina
http://www.cristallizzazione.it/metodi-confronti-cristallizzazione.htm
Tra i moltissimi sali inorganici nei quali il processo è
stato osservato, il cloruro rameico diidrato (CuCl2.H2O)
è risultato il più plastico e versatile, con la più radicale ed
evidente trasformazione morfologica e la maggiore adattabilità
ad esprimere l'influenza delle più disparate sostanze organiche.
Su questo sale si è concentrata l'attenzione degli
sperimentatori lungo tutto il secolo scorso, e attualmente, a
partire da esso si è realizzata la gran parte delle osservazioni
e delle pubblicazioni scientifiche sull'argomento. Nella fig. 2 è possibile osservare la formazione tipica del CuCl2.H2O
puro, disciolto in acqua distillata e posto a cristallizzare in
ambiente controllato, in cui vengono garantite stabilità,
quiete, orizzontalità del piano, costanza di temperatura (30°C)
e umidità (60%), ecc. Gli aggregati cristallini sono distribuiti
in modo del tutto casuale sulla superficie della piastra di
cristallizzazione, senza alcun "sistema" di aggregazione
riconoscibile. Le stesse quantità di sale e le stesse
condizioni sperimentali sono state conservate per realizzare le
immagini in fig. 1 e in fig. 3 ma in questi casi sono state
aggiunte alla soluzione salina piccole quantità di estratto di
aglio (fig. 1) e di succo fresco di mela (fig.3). E' evidente la
trasformazione nella morfologia complessiva: in presenza di
sostanza organica gli aggregati cristallini si organizzano
secondo un preciso ordine, con un centro determinato, assi di
simmetria riconoscibili, strutture di ramificazione di primo,
secondo, terzo, ecc. livello, precise conformazioni dei singoli
rami (che segnano tra l'altro le differenze tra i diversi
estratti organici). Un ulteriore fenomeno osservato nella
Cristallizzazione Sensibile, che costituisce poi il più
significativo risvolto pratico nell'indagine sulla qualità degli
alimenti e più in generale delle sostanze organiche, è nel fatto
che estratti organici paragonabili per origine, (specie organica
e modalità di estrazione) possono determinare
configurazioni di cristalli del tutto simili nell'impianto al
rispettivo paradigma ma alterate nei particolari, in funzione
del particolare "stato biologico" di ciascun estratto.
In generale i succhi di organi sani, provenienti da organismi
equilibrati, nel pieno del vigore e della vitalità determinano
immagini di cristallizzazione ordinate a partire da un unico
centro da cui si dipartono lunghe ramificazioni di cristalli
limpidi, dal gesto fluido e diramazioni secondarie via via più
fitte, frequenti e sottili man mano che si avvicinano alla
periferia della figura. Gli angoli di incidenza sono acuti,
compresi tra i 5 e i 30 gradi.
Gli estratti di organi in qualche
modo alterati per invecchiamento o malattia dell'organismo
ovvero crescita dell'organismo in condizioni insane, di
carenza/eccesso di fattori determinanti lo sviluppo equilibrato
quali ad esempio carenza di luce o eccesso di umidità per le
piante, eccessiva concimazione chimica e non, ecc. determinano
da una parte una caotizzazione e una perdita di simmetria del
complesso delle figure (formazione di molti centri di
aggregazione) e un netto irrigidimento delle diramazioni
principali, una perdita più o meno consistente di ramificazioni
secondarie, un'evidente allargamento degli angoli di
intersezione che superano l'apertura dei 45 gradi per arrivare
fino ai 90 e oltre (formazione delle cosiddette "barre
trasversali"). Nei casi estremi si arriva alla formazione di
lacune più o meno estese fino alla perdita totale della
morfologia caratteristica della specie che può essere sostituita
da altre configurazioni o semplicemente da quella tipica del
cloruro di rame puro, senza aggiunte.
Possono essere portate ad esempio le immagini di
Cristallizzazione di un succo di limone estratto da un
frutto fresco e maturo (fig. 4) e del succo di un limone invecchiato per alcuni mesi, contratto e
raggrinzito (fig. 5). Osservando in particolare il settore
che va dal centro principale verso ore 10, si può notare nella
figura 5 l'evidente irrigidimento dei rami principali e la
perdita quasi totale di quelli secondari mentre tutta la parte
inferiore destra risulta caotizzata e impoverita. Molti altri
esempi simili si possono trovare documentati alla pagina
http://www.cristallizzazione.it/atlante-alimentare.htm
Il fenomeno appare in tutta evidenza all'occhio
dell'osservatore ma, come detto più sopra, risulta estremamente
difficile da misurare e descrivere in termini
geometrici-matematici rigorosi e puntuali.
La difficoltà è dovuta al numero enorme di formazioni
(diramazioni) da prendere in considerazione e all'ambiguità
intrinseca di molte di esse così che spesso è impossibile
individuare l'esatto punto di origine e l'esatto punto di arrivo di
una diramazione secondaria, specie in quelle di terzo, quarto,
quinto livello ecc., che sono di dimensione infima, e quindi
procedere alla misurazione "oggettiva". Mancava inoltre una
"metrica" specifica che permettesse di inserire i dati così
faticosamente rilevati in un sistema logico coerente. A questo
proposito l'osservazione dell'insieme delle immagini evoca due
ipotesi, entrambe suggestive e potenzialmente applicabili. La
progressiva moltiplicazione e progressione di formazioni autosimili di dimensioni sempre più piccole sembra governata nei
particolari da una regola di tipo frattale mentre l'insieme
delle strutture sembra disegnare una superficie di tipo
iperbolico, (secondo Poincarè) con rapporti di tipo logaritmico
tra le aree pseudotriangolari che suddividono il piano.
Con l'aiuto di un sistema per l'analisi
informatica delle immagini abbiamo potuto dimostrare la prima
delle due ipotesi e misurare la dimensione frattale "D" delle
nostre figure. Le immagini di cristallizzazione vengono
fotografate con una macchina digitale standardizzando le
condizioni (distanza focale, illuminazione, ecc.) e sottoposte
ad analisi con il programma ImageJ 2.42. E' sufficiente "binarizzare"
l'immagine e procedere all'analisi frattale. Il programma
restituisce il valore "D" dopo pochi secondi. Effettuando
l'analisi di una serie di ripetizioni adeguatamente ampia (6-8
cristallizzazioni per campione) si ha a disposizione una
quantità di dati sufficiente per l'analisi statistica dei
risultati. Con questa metodologia abbiamo potuto calcolare il
valore "D" delle cristallizzazioni in fig.4 D=1,7876 e fig. 5
D=1,7167 con differenza altamente significativa (> 99%) secondo
il test F di Fisher e i valori delle fig. 8 e fig. 9, rispettivamente
Latte Milano fresco "Gran Crema" con D=1,8181 e Latte Milano
fresco "Gran Crema" con aggiunta di olio essenziale di Copaiba
(10%) con D=1,9107 e differenza significativa oltre il 99% e con
ciò dimostrare che la differenza tra le immagini a confronto,
che appare "fenomenicamente" all'occhio dell'osservatore,
corrisponde a una effettiva, intrinseca e commisurabile
variazione per numero e frequenza degli aggregati cristallini.
Il sistema integrato di cristallizzazione e analisi
informatica potrà essere d'ora in poi impiegato per una
valutazione oggettiva, rigorosa e dimostrabile delle differenze
qualitative degli alimenti bio-dinamici rispetto a quelli di
origine convenzionale e, più in generale, allo studio delle
varianti morfologico-cristallografiche indotte dagli estratti
organici. 12 maggio 2011 Maurizio Peruzzi
Emanuela Lozza Associazione per la
Cristallizzazione Sensibile Via Roma n. 11/b
23014 Andalo Valtellino (SO)
info@cristallizzazionesensibile.it
info@cristallizzazione.it
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Fig. 1 Cristallizzazione
Sensibile di estratto di aglio (bulbo) |
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CONFRONTA
CON :
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Fig. 2 - Cristallizzazione
Sensibile di Cloruro di rame puro, senza
aggiunte organiche.
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CONFRONTA
CON :
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Fig. 3 - Cristallizzazione
Sensibile di estratto fresco di mela Golden
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Fig. 4 - Cristallizzazione
Sensibile di succo di limone fresco D=1,7876 |
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Fig. 5 - Cristallizzazione
Sensibile di succo di limone invecchiato
D=1,7167 |
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Fig. 3 - frattali |
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Fig. 7 - Il piano iperbolico di Poincarè |
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Fig. 8 - Cristallizzazione sensibile di latte
Milano fresco "Gran Crema" D=1,8181 |
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Fig. 3 - - Cristallizzazione sensibile di latte
Milano fresco "Gran Crema" con aggiunta di olio essenziale
di Copaiba (10%) D=1,9107
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