La scoperta fondamentale di E. Pfeiffer (1899-1960) risale ai primi anni '20 del novecento. Seguendo un'indicazione di R. Steiner riuscì ad evidenziare come la presenza di una piccola quantità di sostanza di organica nella soluzione acquosa di un sale inorganico provochi una modificazione radicale nella crescita e nella disposizione spaziale dei cristalli dello stesso sale su di una superficie piana, una volta evaporato il solvente. Il processo avviene in ogni caso ma le dimostrazioni più palesi si ottengono utilizzando il sale in quantità ridotte (nell'esempio 0,10 g) in soluzione a bassa concentrazione (5%) a temperatura e umidità ambientali controllate (30 °C  e rispettivamente 60% di umidità relativa) e in rapporto prossimo a 1:1 con la sostanza organica. In questo esempio la cristallizzazione è stata ottenuta a partire da 4,0 ml di soluzione al 5% di CuCl2.2H2O con aggiunta di 0,10 ml si succo fresco di tubero di patata. la cristallizzazione è stata ottenuta su di un disco di vetro piano del diametro di 6 cm. nel caso del rame cloruro il fenomeno è particolarmente evidente ma modificazioni simili si osservano in una lunga serie di altri sali, molti dei quali erano già stati studiati dallo stesso Pfeiffer, che ne cita ben 70 diversi. Nel nostro atlante sono riportati alcune esempi significativi (vedi).  Il cloruro di rame diidrato è stato adottato fin dal principio.